LE CONGETTURE DEL SOGNO di Donato Massaro

La prima cosa che emoziona nel guardare le opere di Massimo Turlinelli è la sapiente disposizione dei colori. è un cromatismo intelligente e amorevole quello che l'artista dispiega con le sue matite colorate. Sì, di matite si tratta benchè non sia poi così evidente tale è la resa in termini di campiture e sfumature, sicchè si rimane a saperlo stupiti. Matite come quelle che tutti i bambini, e noi allorchè lo eravamo, usano nei primi approcci al disegno, alla scoperta del mondo dei colori e del mondo che li avvolge, felici di rappresentarlo, con l'aiuto della fantasia dirompente. La fantasia dei bambini è sbrigliata e autentica, rivelatrice e quasi sempre giocosa. Ed esprime stati d'animo e consapevolezze magari inconsce che si vanno acquisendo in quei lavori in corso dell'età fatta di scoperte e curiosità, di affermazioni e domande. I bambini hanno la fantasia degli artisti, ma viceversa non sempre. Nel caso di Massimo Turlinelli invece sì. Ed il suo mondo è colorato in letizia per proporre una realtà che è fantastica e concreta, immaginata e reale. I suoi dipinti hanno la pulizia della rappresentazione e il candore della fanciullezza. Con la differenza che se i bambini alla fine si divertono e basta in una educazione alla bellezza e alla vita, l'artista è alla ricerca consapevole di un linguaggio figurativo e di un senso compiuto dell'idea stessa di rappresentare il mondo e di viverlo. L'artista è un inventore di mondi. Sono dunque radici esistenziali quelle che sostengono la sua ricerca la quale sviluppa non solo in metafora l'idea di una crescita. La visione infatti frequente nelle opere di Massimo è la campagna con tutta la sintassi vegetale dei suoi paesaggi in geometrie vedutistiche nel ciclo vitale. Sono i pini e i cipressi fieri e indisturbati colti anche in primi piani da star del cinema a dominare la scena. Ma Turlinelli che architetto lo è per davvero evidentemente apprezza ancor più la spettacolare sapienza costruttiva della natura e spontanea e di quella organizzata dall'uomo. è proprio dunque la natura la protagonista dell'opera di Massimo Turlinelli. Ma una natura armoniosa che mantiene le promesse. Ed è singolare che egli, originario delle terre leopardiane, abbia, rispetto al grande Poeta suo conterraneo una disposizione d'animo di gratitudine senza recriminazioni verso essa in piena immersione e sintonia, senza nulla togliere alla riflessione esistenziale analogamente complessa. A lui essa parla sorridente e rigogliosa specie quando a primavera si sveglia e succede che seduca ancor più del solito e si fa bella apposta per noi. Piena immersione che gli consentono di ritrarla in confidenza con entusiasmo lirico e sognante. Artisticamente perciò la sua pittura è potremmo dire un impressionismo onirico per trasmettere una visione del mondo tra il solare naturale ed il surreale intellettuale con un ottimismo della volontà atto a ricreare i paesaggi in spazi pittorici visivamente allietanti e intellettualmente problematici. Andando ben oltre gli eccessi fotografici del nostro tempo, egli cerca in tal modo di restituire all'uomo metropolitano quella confidenza con l'ambiente compromessa dagli eccessi urbanistici, accentuandone il lirismo. E ritrova così da artista consapevole la semplicità e il candore dei bambini che nei disegni sanno ancora stupirsi e fantasticare e sognare. Le congetture del sogno fanno sì che un pino magari lasci andare la sua chioma libera nell'azzurro del cielo nel cui spazio si libra, un pino dalla ampia chioma permanente, cui piace sognare e volare nel blu. Quelle congetture sono indefinibili e suggestive e non sai mai se vengono dall'inconscio o dal desiderio. E accade che montagne appaiano tra profili di nebbie come per incanto, e che intrecci di rami disegnino orditi nascosti forse anche indecifrabili, o combinazioni di colori narrino trame nascoste di misteriosi significati baluginanti alla mente negli attimi del dormiveglia come se fosse il racconto di una favola, ascoltando la quale ci si addormenta sereni tra ombre e penombre, la vita che ci è data di vivere tra la realtà e il sogno e non sai cos'è meglio, e allora dipingendo l'una e l'altro cerchi di viverle tutt'e due ma da sveglio per sognare a occhi aperti e conservarne il segreto.

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