MASSIMO TURLINELLI, PITTORE E ARCHITETTO di Lia Bronzi

Massimo Turlinelli, pittore e architetto in Firenze, innerva le sue immagini 'in punta di matita', inquadrandole in tre colori fondamentali: giallo, rosso, blu, ed in contesti paesistici reali, ideali, ed onirici, atti a raccontare una favola archetipale e panica propensa ad una strenua eleganza per il rarefatto intellettualismo che propone, di sapore moderatamente neoplatonica, dove non manca 'vis morale' per la simbolica ed ideale allusività edenica, nella quale il tema ritmico disegnativo ci appare determinante, per le possibilità struttive che si snodano tra valore essenzialmente melodico, in zone di colore delicato e articolata struttura dialettica. Ed è così che la realtà figurale dalla quale l'artista muove, si fa intelletto, contemplazione quindi idea atta a rappresentare icone e anche tipi radicati nel profondo dell'animo umano, sempre in simbiotico contatto con il cosmo, secondo un'intuizione segreta ma pur comunicabile e rielaborabile in totale libertà, realizzata con la tecnica della 'punta di matita', appunto. Una traccia epistemica, dunque, che deve essere valutata secondo tre autonome componenti: la pragmatica, la semantica, la sintattica, al fine di ottenere una visibilità tendente all'Unità, mentre l'evocazione come memoria serve a realizzare la liberazione della vita quotidiana ed esistenziale dagli inutili orpelli, così come si evince dall'essenzialità del disegno e da un netto colore, armonico e policromatico, dove il sogno fa accendere l'immaginazione poetica, nel fruitore, in magia di luce. Siamo dinanzi, certamente, con Turlinelli, ad un artista innovatore per tecniche e per tematiche, che molto ha creato e molto ha ancora da dire.

back