MASSIMO TURLINELLI - su p e r f i c i
Dal 14 al 24 dicembre 2018 lo spazio espositivo dell'ex chiesa di Santa Maria della Misericordia a Perugia ospita Massimo Turlinelli con 'su p e r f i c i'. Una mostra in cui l'artista marchigiano, ma fiorentino di adozione, presenta una produzione che va dai primi anni del 2000 fino agli ultimi lavori sperimentali del 2018. La Chiesa, ormai sconsacrata da parecchi anni, è stata convertita in spazio espositivo dal Comune di Perugia. L'interno mostra decorazioni di Francesco Appiani e resti di mura etrusche. In questo ambiente tanto suggestivo il visitatore potrà seguire un percorso incontrando le opere di Turlinelli raggruppate secondo tematiche e tipologie apparentemente diverse tra loro ma tutte caratterizzate dalla personalissima tecnica che rende questo artista unico nel suo genere.
Massimo Turlinelli è, infatti, uno dei pochi artisti che lavora a matita policroma, tecnica imperdonabilmente lasciata ai margini dell'arte ufficiale. Facendo del disegno rigoroso l'architettura di tutta la sua opera, con matite esclusivamente rosse, gialle e blu (Caran d'Ache Gen ève) l'artista segna i rapporti tra forme e spazio; mentre i colori, talmente intensi che l'occhio talvolta pu ò percepirli come dipinti, cambiano per come sono accostati o sovrapposti. Consapevole del molto tempo che occorre per realizzare le sue complesse raffigurazioni, Turlinelli sembra voler richiamare lo spettatore ad una meditazione intesa come ritorno a sè stessi, alla distanza tra ciò che è e ciò che sembra. Le sue opere offrono periodi espressivi assai diversi nel tempo: inizialmente legate ad un profondo rapporto tra l'uomo e la natura, si sono, poi, sviluppate in maniera più concettuale, quasi astratta. Attualmente Massimo Turlinelli sta vivendo una fase 'sperimentale' in cui i suoi pini e cipressi sono contaminati da elementi attinti dalla Street Art.
''In questo ultimo periodo sono soprattutto i graffiti a catturare la sua attenzione - sottolinea Giovanna Cardini, gallerista fiorentina - con le forme vivaci e non troppo riconoscibili disegnate sui muri delle metropoli contemporanee. Nelle opere realizzate dal 2017 in poi, prende così sempre più campo il tema del muro, rappresentato inizialmente separato rispetto ai soggetti naturali, poi come supporto che li accoglie e infine come un'entità a sè stante. In questi lavori Turlinelli crea effetti di forte impatto visivo in cui è possibile intuire l'antico paesaggio per poi perdersi nell'intensità assoluta del colore''.